SEPARAZIONE E DIVORZIO CON UN UNICO RICORSO
Con la riforma Cartabia, introdotta nel febbraio del 2023, si è reso possibile proporre le domande di separazione dei coniugi e di divorzio con un unico ricorso, anziché con due distinti.
GLI EREDI LEGITTIMI BENEFICIARI DI POLIZZA VITA DIVIDONO IN PARTI UGUALI, NON SECONDO LE REGOLE EREDITARIE
La Corte d’Appello aveva ritenuto che l’indennizzo derivante agli eredi legittimi, indicati come “beneficiari” nella stipula di alcune polizze vita, spettasse per la metà al fratello, in proporzione alla sua quota ereditaria, e per l’altra metà ai quattro nipoti, subentrati per rappresentazione ex art. 467 c.c., nel luogo e nel grado della loro madre, altra sorella del defunto.
SULLA PROVA DELLA RESPONSABILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETA’
Una S.n.c. conveniva in giudizio l’amministratore oramai revocato della società, per sentirne dichiarare la responsabilità discendente sia dall'arbitraria sottrazione dalle casse sociali, sia dall’illegittimo trattenimento, di varie somme, con conseguente condanna alla restituzione di tali importi, nonchè al risarcimento dei danni causati.
LEGITTIMO IL LICENZIAMENTO DI CHI DISSIMULA UN SINISTRO CON L’AUTO AZIENDALE
I fatti riguardavano l'avere il lavoratore dissimulato un sinistro avvenuto alla guida di un'auto aziendale, allo scopo di occultare l'uso improprio del suddetto mezzo, dichiarando nella denuncia aziendale che esso era avvenuto, in circostanze differenti, la mattina seguente, quando egli aveva effettivamente necessità del veicolo per ragioni di servizio.
LA BANCA NON RISPONDE VERSO GLI EREDI PER I PRELEVAMENTI EFFETTUATI DAL CONTO COINTESTATO DOPO LA MORTE DEL CONTITOLARE
Due sorelle convenivano in giudizio un istituto bancario, lamentando che presso la banca fosse stato acceso un conto cointestato tra la loro madre ed il convivente, e che quest'ultimo, dopo la morte della de cuius, avesse prelevato l'intera giacenza, senza che la banca si opponesse a tale comportamento, che pregiudicava il diritto delle attrici alla loro quota successoria.
SE NON E’ INDICATO IL DECRETO PREFETTIZIO IL VERBALE “AUTOVELOX” E’ ILLEGITTIMO
Secondo la giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, il verbale con cui è effettuata la contestazione differita del superamento dei limiti di velocità accertato mediante "autovelox" deve indicare gli estremi del decreto prefettizio.
LA MERA COMPLICANZA NON ESCLUDE LA COLPA LIEVE DEL SANITARIO
La Corte di Cassazione (n. 25876 del 16/11/2020) conferma la condanna al risarcimento del danno conseguente a sindrome amnesica anterograda residuata a coma ipoglicemico, e da porre in relazione causale all'errata somministrazione di insulina in soggetto affetto da diabete mellito, che non aveva interrotto il coma, prolungandolo fino al ricovero in ospedale.
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